– Dal libro: La via del Silenzio – Omraam Mikhael Aivanhov
9.11.16
Sì, perché il silenzio è una qualità della vita interiore.Ma potrete capirmisolo quando sarete riusciti a rimanere almenoper qualche minuto nel vero silenzio, cosa chefinora forse non vi è ancora capitata.
Quanto ci si sbaglia pensando che il silenziosia necessariamente il deserto, il vuoto, l’assenzadi ogni attività, di ogni creazione, in una parola,il nulla! In realtà c’è silenzio e silenzio…In generale si può dire che ne esistono due tipi: quellodella morte e quello della vita superiore. Ed èproprio quest’ultimo il silenzio che va compreso e di cui stiamo parlando qui. Questo silenzionon è inerzia, ma è un lavoro, è un’attività intensa che si realizza in seno a un’armoniaprofonda.E non è nemmeno un vuoto o un’assenza, ma una pienezza paragonabile a quellache provano gli esseri uniti da un grande amore,i quali vivono qualcosa di talmente intenso chenon possono esprimerlo né a gesti né a parole.
Nell’uomo, il silenzio è il risultato di un’armonianei tre piani: fisico, astrale e mentale.Perintrodurre il silenzio in voi, dovete quindi cercare di creare l’armonia nel corpo fisico, neisentimenti e nei pensieri.Talvolta vi sarà certamentecapitato di sentire all’improvviso instaurarsi invoi un silenzio molto profondo, come se si fossebruscamente interrotto quel brusio interiore dicui fino a quel momento non vi accorgevate, poiché vi eravate quotidianamente immersi. Questosilenzio viene percepito come una liberazione, un alleggerimento, come se all’improvviso ci si sentisse cadere un peso dalle spalle, degli impedimenti sciogliersi, delle porte aprirsi, e infine sì avvertisse che l’anima, liberata dalla sua prigione, possa uscire a dilatarsi nello spazio.
Questa esperienza, che vi è stato concesso vivere come un dono del Cielo, senza aver fattonulla per meritarlo, potete sforzarvi di riviverla, ma in modo cosciente.In questo può aiutarvi un certo numero di attività o di esercizi; ciascuno dl essi ha la propria natura, il propriocolore particolare, e il canto, per esempio, è unodei tanti. Cantare come facciamo noi, all’inizioe alla fine delle nostre riunioni, prima e dopo i pasti, produce uno stato di armonia, di poesia eispirazione che — se aggiungiamo il nostro pensiero, la nostra coscienza — placa le tensioni interiori.Occorre infatti capire che noi non cantiamo solo per il piacere di cantare, perché questo ci rende felici.No, cantiamo perché il canto crea in noi uno stato di vibrazioni intense, favorevole al lavoro spirituale.
Tra un canto e l’altro facciamo una pausa disilenzio, e se io prolungo tale pausa, voi non dovete spazientirvi. Per la loro natura, per la loroispirazione mistica, i canti che eseguiamo elevano il nostro livello di coscienza, e il silenziotra ciascuno di essi rimane impregnato della loro purezza, della loro bellezza e della loroprofondità.In noi e attorno a noi si avverte lapresenza di correnti, di entità, di luci. Si tratta dicondizioni eccezionali… Allora perché non utilizzarle consapevolmente?
Anche ascoltare della musica può avvicinarcial silenzio.Ecco perché da anni, in occasione delle nostre riunioni, ho preso l’abitudine di farviascoltare delle messe, dei requiem, degli oratori;questa musica infatti, che è l’espressione, il riflesso di mondi situati molto al di là delle passioni umane, ci proietta con la sua potenza, almenoper qualche minuto, in quel mondo superiore.
È inutile che aspiriate a grandi realizzazionispirituali finché non riuscirete a interrompere ilcorso rumoroso e disordinato dei vostri pensieri edei vostri sentimenti, poiché sono questi a impedire che si stabilisca in voi il vero silenzio, quello che ripara, calma, armonizza e ristora… Quandosiete riusciti a realizzare un tale silenzio, impercettibilmente trasmettete a tutto ciò che fateun certo ritmo, una grazia. Vi spostate, toccate glioggetti, ed è come se tutto in voi fosse danza emusica. Quel movimento armonioso che si trasmette a tutte le cellule del vostro organismo fabene non solo a voi, ma agisce beneficamente anche su tutti gli esseri che vi circondano: essi sisentono alleggeriti, liberati, illuminati, e in seguito sono spinti a fare degli sforzi per ritrovarele sensazioni che hanno vissuto accanto a voi.
Accantonate dunque le vostre preoccupazioni, dimenticatele, e poco tempo dopo, grazie alvostro lavoro interiore, riceverete una luce chevi permetterà di trovare la soluzione. Si dicespesso che la notte porta consiglio. Sì, perchédurante il sonno si dimentica tutto e nel subconscio avviene un lavoro che permette di vedere le cose più chiaramente e di trovare dellesoluzioni.E allora, non potete fare consapevolmente la stessa cosa almeno per un’ora?Sì,per un’ora soltanto lasciate le vostre preoccupazioni fuori dalla porta, come se si trattasse delle vostre scarpe, ed entrate nel vostro santuariointeriore.
Vi ho detto spesso che i pensieri e i sentimenti collettivi formano una “egregora”, cioèun essere spirituale di grandissima potenza. Durante i silenzi, grazie alla nostra unione, al nostro benestare e alla nostra volontà di lavorareper il Regno di Dio, noi pure formiamo un’egregora che si nutre, si rinforza e agisce per ilbene del mondo intero.Decidetevi dunque, edurante le meditazioni lavorate per emanare epropagare l’amore e la luce nel mondo; un giorno il vostro nome sarà scritto nel Libro della Vita eterna.
Ve lo dico sinceramente: quando più avantiavrete la possibilità di analizzare i vari avvenimenti della vostra esistenza, sarete obbligati aconstatare che i momenti trascorsi alla Fratellanza nella meditazione, nel canto, nella preghiera e nel silenzio saranno stati i più preziosidella vostra vita. Ora non ve ne rendete conto,non lo percepite, ma un giorno, quando vedretele cose con maggior chiarezza, comprenderete aquale lavoro avete partecipato. A quel punto direte: «Dio sia lodato!
Dio sia benedetto peravermi permesso di partecipare a quest’operagrandiosal». E quando vi si mostreranno le conseguenze, i risultati e la bellezza di questa attività, nonché le meraviglie che per merito suo siverificano nel mondo intero, rimarrete abbagliati. Infatti il lavoro al quale vi chiedo di partecipare è già stato iniziato in alto dagli angelie dalle divinità; e noi qui sulla terra vogliamosemplicemente aprire una porta e offrire le nostre energie affinché questo lavoro divino possa scendere e realizzarsi anche sul piano fisico.